Diritti d'autore e copyright su Internet

La disciplina sulla proprietà intellettuale sta vivendo una stagione di grande tensione e da più parti si è sostenuta la necessità di una profonda revisione dell'anacronistica legge sul diritto d'autore.
L'art. 70 della legge sancisce in Italia il diritto di compiere il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o di parti di opera per scopi di critica, di discussione e di insegnamento che 'sono liberi nei limiti giustificati da tali finalità e purché non costituiscano concorrenza all'utilizzazione economica dell'opera'.
È una norma molto stringente, che si adatta alla realtà della carta stampata, ma che risulta decisamente obsoleta ai tempi di Internet, alla luce delle esigenze di enciclopedie libere come Wikipedia e l'universo dei blog.
Proprio al fine di migliorare la divulgazione della cultura online, la Commissione Cultura della Camera ha elaborato un nuovo comma, scritto ad hoc per Internet, che sembra aggiungere una possibilità: sarà possibile riprodurre un'opera coperta da copyright, purché si tratti di musiche o immagini 'a bassa risoluzione o degradate' e lo scopo sia 'per uso didattico o scientifico', comunque senza fini di lucro.
Ed è su questo punto che, ovviamente, è esplosa la polemica, capeggiata dall'ormai onnipresente Beppe Grillo, a causa della vaghezza delle espressioni usate dal legislatore, che ha generato un forte allarme nella blogosfera.
Tutti contro la clausola che impone una pubblicazione in qualità degradata, perchè secondo gli internauti questo significa limitare le possibilità di pubblicazione sul web. Insomma, proprio l'opposto rispetto ai fini del nuovo comma. La Rete è uno spazio straordinario di condivisione della conoscenza, di confronto aperto, multidisciplinare ed in grado di abbattere ogni problema di distanza geografica e concettuale. Tuttavia, uno scienziato potrà pubblicare solo immagini degradate? Un blog che copre i suoi costi con la pubblicità di AdSense dovrà pagare il bollino SIAE? E' questa la via per favorire la divulgazione della cultura su Internet? Il dubbio rimane.